giovedì 12 luglio 2012

Wannabe



Ma perché, mi chiedo, son così? Mi chiedo, non potevo nascere come tutti gli altri? Una persona normale, cristo santo. E’ proprio così difficile accontentarmi? Vorrei solo una vita normale. Piatta e senza controllo, una vita in cui qualcun altro pensa per me, monotona, dove il motore e il fattore motivante è lo stress e l’incombenza della pagnotta sulla tavola, e non la gioia di fare il lavoro che ci piace, e la passione per quello che facciamo. Forse “vivrei” molto meglio. Mediamente ignorante, investirei tutti i miei sforzi per stare a posto con la coscienza comune secondo cui dovrei essere grato di lavorare dodici ore al giorno dietro una scrivania, per mantenere la famiglia che dopo tanti sforzi mi sarò costruito. Non importa se finirò per odiarla, odiare il mio lavoro e la mia vita. Ci sarà sempre e comunque una meravigliosa casa con piscina o una bella macchina che potrò comprarmi con il sudato risparmio, e con cui potrò portare la famiglia a distendere i nervi in qualche posto, magari ad interagire con migliaia di altre persone normali di cui probabilmente non me ne importebbe niente se non fossi normale, e dimenticarmi di odiarla. Ma pazienza, se fossi normale saprei che la vita non è perfetta, e che bisogna ingoiare qualche rospo ogni tanto.
E’ “necessario”, dicono.... 
E io da persona perfettamente normale non avrei alcuna remora ad accettarlo. Lo prenderei per buono, riuscendoci anche a dormire la notte. E la mattina al risveglio sostituirei la sfiducia e l’impressione di essere in un paio di scarpe che non son le mie, con –che ne so- una meravigliosa fede religiosa incondizionata. Avrei un Dio a cui addossare la colpa delle mie insoddisfazioni, l’ennesima giustificazione per non affrontare la coscienza: potrei procrastinare le mie aspettative fino al giorno della mia morte, senza dovermi sentire inadatto e fuori posto! 
Potrei per esempio guardare anche io gli artisti di strada con aria di sufficienza, sentirmi superiore perché io sì che ho un lavoro dignitoso! Avrei i miei vestiti puliti, e le mie mani bianche da impiegato non provocherebbero sdegno nelle altre persone..sarei una  persona irreprensibilmente normale come tante,  e passarei completamente inosservato, non lasciando niente di me al mondo. Anche perché, diciamocelo, che se ne fa il mondo di un segno della mia esistenza? E’ troppo grande, ed io son troppo piccolo, bisogna essere realisti.

E’ tutto perfettamente logico, no? La normalità è l’idea più logica che l’uomo abbia mai prodotto…nzi..la normalità è la logica. E il realismo è il suo corollario principe. Sarebbe da stupidi non riconoscerlo e non adattarsi, no? Anche perché poi ci toccherebbe svegliarci ogni mattina e chiederci come cavolo sia possibile vivere circondati da esseri perfettamente normali, corridori che indossano tutti le stesse scarpe grigie, a camminare lungo questi percorsi preconfezionati, seguendo la corrente umana. E noi invece lì, fermi piantati per terra, a guardare con stupore quegli esseri con le scarpe colorate come le nostre, a non capire il perché.
E allora.. cos’è andato storto con me?