"Signore c'è qualcosa che dovrebbe vedere"
"Che succede, Kovalsky?"
"La Luna signore..."
"Bhe?? Che c'è, qualcuno ti ha mangiato la lingua Kovalsky?"
"No, signore..è che..."
"Allora??"
"E' abitata signore."
"Cooooooooosa?????"
"Si, signore. Il lato oscuro."
"Ma come abbiamo fatto a non accorgercene mai???"
"Li abbiamo scambiati per sassi, signore."
"...."
"E non è tutto signore."
"Ah no??? Cos'altro c'è???"
"Se la stanno mangiando."
Incominciò tutto così,in un laboratorio della NASA, una fredda mattina del 1962. Pochissimi sanno queste cose. La guerra fredda, la corsa alla luna, Russia, America: solo una grossa montatura. Quella mattina di Dicembre era stata data una risposta alla più esistenziale delle domande del genere umano: siamo soli nell'universo?
Una storia mai raccontata, intrisa di mistero e fascino, e chissà, forse anche di avventura e pericolo. Ma soprattutto di papaye.
Riportiamo ora le testimonianze inedite raccontate dal protagonista dei giorni dell'Apollo 11, la missione che portò i primi uomini sulla luna. Starà al lettore, alla fine, giudicare e meditare...ma lasciate che vi dica una cosa: la verità non è mai stata così vicina.
Dal diario di Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11:
"15 luglio 1969, Houston, Texas.
Diciotto ore alla partenza. Ho appena salutato mia moglie, forse per l'ultima volta. Per la prima volta dopo l'addestramento e i briefing di missione ho paura. Sarò il primo uomo ad approcciare un contatto con una civiltà aliena.
Certo entrerò nella storia, ma ora penso solo che spero tanto di tornare a casa sano e salvo...
Meglio che dorma...la notte porterà consiglio.."
"18 luglio 1969, 300.000 Km dalla terra.
Manca poco ormai, solo 80.000Km. La luna è immensa da qui...
L'equipaggio è nervoso. Il capitano Aldrin si è mangiato quasi tutte le unghie, e sta cominciando a guardare quelle del tenente Collins con ingordigia. Penso che dovrei ordinargli di dormire, ma come mi ha confidato poco fa, non fa che pensare a quando dopo l'atterraggio prenderemo contatto con gli alieni. Credo che ripetergli le rassicurazioni del dottor Kovalski sul fatto che gli alieni hanno l'apparenza di innocue provole non abbia sortito effetti positivi. Lo vedo molto demotivato, spero solo che non crolli nel momento critico. Quanto a me...bhè, spero proprio che Kovalski sappia ciò che fa.
Mi preparo per dormire.. "
"20 Luglio 1969. In orbita attorno alla Luna.
Abbiamo fatto 15 orbite attorno alla luna e abbiamo iniziato la prima fase della missione. Sorvolando il lato oscuro così tante volte abbiamo potuto scattare diverse fotografie e raccogliere una discreta quantità di dati sugli abitanti del lato oscuro. Ora per la prima volta sento la paura divenire reale. Loro son là, ad appena 30 Km da me, che rotolano senza senso sbattendo gli uni con gli altri e riprendendo per la loro strada. Sicuramente si sono accorti di noi, perchè ogni volta che li sorvoliamo dall'alto, prendono a muoversi convulsamente, sbattendo e rotolando. Credo siano ostili."
"20 Luglio 1969. Sulla superficie della luna.
The eagle has landed. Siamo atterrati. Houston ci ha dato il via per l'attività extraveicolare. Il LEM è in assetto, il capitano Aldrin si sta infilando la tuta pressurizzata, tutto è pronto. Queste potrebbero essere le mie ultime parole da vivo. Se qualcosa dovesse andar storto e qualcuno dovesse ritrovare questo diario..queste parole son per mia moglie: ricordami come uomo, non come eroe, perchè in questo momento ho paura, e non c'è niente di eroico in me, solo il desiderio di poterti riabbracciare."
"21 Luglio 1969 Sulla Superficie della Luna.
Siamo rirentrati da qualche ora, abbiamo ricevuto ordine di riposare da Houston, dopo il rapporto, ma non riesco a dormire. Il capitano Aldrin, beato lui, si è addormentato come un bambino. Certo tutto questo ha dell'irreale..chi si aspettava un tale sviluppo?
Neil Armstrong...eroe?
No, non ci riesco...non posso fare altro che pensare a quel suono stridulo..."SHHHHHHHHHHWOOONK!!!"..."
Qui si interrompe la testimonianza del diario del comandante dell'Apollo 11. Ma la storia non finisce qui.
Quando si è saputo che stavo indagando su questa storia, ho ricevuto un email anonima da un tale che si definisce un "esperto in materia di telecomunicazioni", che mi ha invitato a controllare i vecchi archivi di un centro amatoriale di ascolto radio sperduto nella tundra russa. Per fortuna questo centro amatoriale ha un sito web, e così ho scoperto che è gestito dal figlio dell'ex fondatore ormai morto. Frugando quà e là nel suo profilo ho scoperto che è molto solo, e che vive nel centro di ascolto con un puma di nome Pasteque che sta sempre seduto su una sedia (sarà solo una coincidenza, ma in tutte le foto appare così), apparentemente eredità del vecchio padre morto a cui aveva promesso in letto di morte di portare avanti la tradizione della famiglia Impicciowski, ascoltatori radio da generazioni.
Così, facendo leva sulla solitudine del ragazzo, mi son iscritto alla chat per incontri romantici che ha dichiarato di frequentare sul suo website, e sotto le false spoglie della Dottoressa Megatron e tre ore di cybersex su skype, l'ho convinto a farmi accedere a dare un occhiata ai file segnalatimi dal misterioso informatore.
La scoperta però è valso lo shock traumatico causato dalla chiacchierata su skype col ragazzo, da cui probabilmente non mi riprenderò mai. E' venuto fuori infatti che il padre di quel pervertito era riuscito a captare e decifrare le telecomunicazioni dell'Apollo 11 con Houston, proprio nel momento in cui Armstrong e Aldrin facevano rapporto dopo la famosa passeggiata lunare, momento in cui sappiamo riferirono degli alieni.
Se avrete la pazienza e la curiosità di voler sapere la fine di questa storia, e rispondere finalmente ai quesiti che vi siete sempre posti su alieni, vita extraterrestre, senso della vita, ecc ecc...non pertedetevi la prossima shockante rivelazione. Pubblicheremo le trascrizioni delle conversazioni tra Armstrong e Houston, così come avvennero quella storica notte.
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